La psicosomatica è quella parte della medicina e della psicologia clinica volta a ricercare la connessione tra un disturbo somatico (anche generico) e la sua possibile causa di natura psicologica.
Il suo presupposto teorico è la considerazione dell’essere umano come inscindibile unità psicofisica; tale principio implica che in alcune forme morbose – e finanche nel politraumatismo apparentemente accidentale – accanto ai fattori somatici giochino un ruolo anche i fattori psicologici.
psiconeuroendocrinoimmunologia
L’interconnessione tra un disturbo e la sua causa d’origine psichica si riallaccia alla visione olistica del corpo umano, all’interno della consapevolezza che mente e corpo sono strettamente legati in virtù dell’unità psicofisica. Uno degli indirizzi più promettenti della ricerca in psicosomatica negli ultimi trent’anni (grazie anche allo sviluppo e alla nascita di nuove tecniche e tecnologie biomediche) è la psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), che ha l’obiettivo di chiarire le relazioni tra funzionamento psicologico, secrezione di neurotrasmettitori a livello cerebrale, ormoni da parte del sistema endocrino e funzionamento del sistema immunitario. Il principio fondamentale della medicina primitiva concepiva la malattia come una condizione di disagio dell’uomo “intero” in cui l’effetto della volontà di una forza superiore era considerato elemento causale e determinante. Nel mondo magico primitivo non esisteva né una concezione della mente, né una concezione del corpo, né dell’ambiente e l’uomo si sentiva immerso nella natura sotto tutti i suoi aspetti, riconoscendosi inferiore e dipendente da tali forze. In questa visione del mondo, lo sciamano, il medicine man, è l’intermediario tra il mondo degli umani e il mondo degli spiriti. In questo contesto la malattia finisce con il riguardare l’intera comunità assumendo anche il carattere di “evento sociale” che attraverso l’opera dello sciamano può essere portata alla guarigione.
Sintomi
Chi soffre di malattie psicosomatiche presenta dolore, nausea o altri sintomi fisici, senza però una causa fisiologica che possa essere diagnosticata. Tali sintomi possono avere una causa fisiologica definita, come il disturbo di conversione, disturbo somatoforme e la sindrome miositica tensiva.
Alcune condizioni fisiologiche quali la carenza di vitamine o danni cerebrali possono essere causa di sintomi psicologici gravi. Quando la causa di una patologia è dubbia, la possibilità che sia di origine psicologica deve essere presa in considerazione.
Alcune malattie che in precedenza erano ritenute puramente psicosomatiche, come le allergie, ora vengono considerate aventi un’origine organica identificata.
Campi di applicazione delle nozioni di psicosomatica
Alcuni studi hanno dimostrato che anche semplici frustrazioni quotidiane possono avere effetti sulla funzionalità immunitaria. I pionieri in questa area di ricerca sono i coniugi Kielcot-Glaser che l’hanno teorizzata nel XX secolo.
I campi d’impiego della psicosomatica sono prevalentemente stress (distress cronico) e traumi fisici, psichici e sociali esistenziali.
Una lettura dei fenomeni clinici in chiave psicosomatica pertiene sia ad un approccio medico che ad uno psicologico.
Mente vs corpo?
La psicologia psicosomatica mira a un’integrazione di mente e corpo, ritenendoli inscindibili, a differenza del consueto approccio medico. La psicologia psicosomatica dunque indaga come il paziente vive la malattia, come l’individuo sta nel proprio corpo, e come sia possibile creare una forma di dialogo.
In alcuni casi la separazione mente-corpo emerge come difficoltà ad accedere al linguaggio per descrivere i propri stati emotivi o corporei, come ad esempio per individui con disturbo alessitimico. In presenza di queste problematiche un intervento basato sulla parola non risulta sempre efficace, ed è per questo che i professionisti stanno cercando nuove tecniche per poter intervenire.
A fianco degli orientamenti con cui si cerca di rispondere a queste nuove costellazioni sintomatologiche si stanno accostando interventi mirati a coinvolgere anche il versante somatico (tecniche di rilassamento, EMDR, e mindfulness sono alcuni esempi), che permettano di cogliere nel paziente quegli elementi refrattari e dolorosi al discorso verbale e ai processi di consapevolezza.
A partire da queste osservazioni nasce la psicologia psicosomatica, in un’ottica orientata alla persona e non solo al problema, tenendo insieme i diversi piani della sofferenza sia corporeo che verbale.